Tutto inizia alla fine del ‘700 quando Bartolomeo Bortolomiol si trasferisce a Valdobbiadene per dare vita ad un’attività di forgiatura del ferro per la produzione di chiodi.
Non impiega molto a rendersi conto dello straordinario valore dell’ambiente che lo circonda, luogo ideale in cui coltivare la vite e goderne i frutti.
Vi affianca così un’attività vitivinicola.
La sua stirpe viene identificata come i Ciodet, secondo l’usanza tutta veneta di aggiungere un soprannome alla famiglia, coniugando legame di parentela e lavoro. I Ciodet sono lavoratori instancabili, dediti alla propria bottega e amanti delle cose ben fatte.
Negli anni non abbandonano mai l’attività agricola, che ampliano sempre più.
Come eravamo
Con le uve producono vini che iniziano a farsi conoscere per la loro qualità.
Tra le due guerre Guglielmo Bortolomiol, detto Gelmo, è una figura di riferimento a Valdobbiadene, dove tutti contano su di lui per redimere contrasti e trovare accordi anche d’affari. Coltiva le uve e vende il suo vino soprattutto su scala locale.
Nel 1949 Labano, suo figlio secondogenito, insieme ai suoi fratelli compie un passo ulteriore e inizia la produzione di vini spumanti che si fa presto conoscere ed apprezzare in Italia e nel mondo.
Nel 1976 decide di intraprendere una strada personale e battezza la sua produzione con il nome di Ciodet.
Come siamo
Oggi la Ciodet Spumanti è condotta con la stessa passione da Enrico, figlio di Labano. Il rispetto per la tradizione incontra l’attitudine all’innovazione in una perfetta sintesi tra passato e futuro.
Una gamma di sette prodotti, fedele specchio del territorio di Valdobbiadene.
Vini che varcano i confini nazionali e arrivano sui principali mercati esteri. Un’azienda moderna e dinamica, che ha fatto della qualità sotto ogni aspetto la propria cifra.
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